In provincia di Pescara…

La devozione per sant’Emidio protettore contro i terremoti è –  o è stata in passato – praticata in circa centosessanta località abruzzesi (dati 2013). Forte di questi dati, l’Abruzzo può ambire al titolo di regione italiana in cui la devozione per sant’Emidio è maggiormente diffusa (anche più che nelle Marche, sempre eccettuando la diocesi di Ascoli Piceno, caso a parte perché sant’Emidio è il suo patrono principale).Citra

In provincia di Pescara abbiamo finora trovato traccia della devozione per sant’Emidio in ventiquattro località (Alanno, Bolognano, Bussi sul Tirino, Caramanico Terme, Castiglione a Casauria, Cervarano,  Civitaquana, Civitella Casanova, Corvara, Cugnoli, Lettomanoppello, Manoppello, Nocciano, Penne, Pescosansonesco Vecchio, Pianella,  Picciano, Pietranico, Popoli, Roccacaramanico, Roccamorice, Salle Vecchia, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Scafa e Tocco da Casauria).
Quando una comunità adotta la devozione per sant’Emidio, è sempre in seguito a un terremoto di cui quella comunità ha fatto esperienza. Secondo la più recente versione della banca dati nazionale dei dati macrosismici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il territorio della provincia di Pescara – pur non essendo sede di rilevante sismicità di origine locale – ha subito in passato danni e distruzioni a causa di forti terremoti che hanno avuto la loro origine nei territori limitrofi (Aquilano, Gran Sasso, Marsica, Maiella, Abruzzo meridionale). Quasi tutte le località della provincia di Pescara in cui è attestata la devozione per sant’Emidio figurano anche nella banca dati delle massime intensità macrosismiche osservate nei comuni italiani, compilata nel 1996.
L’introduzione del culto emidiano nel territorio della provincia di Pescara può essere fatta risalire, nei casi di alcune località, al periodo compreso tra la seconda metà del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Tuttavia il maggiore impulso alla diffusione del culto si è avuto nel Novecento, particolarmente in seguito ai terremoti del 13 gennaio 1915 (Avezzano) e del 26 settembre 1933 (Maiella).

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