Se state leggendo questa pagina vuol dire che sapete della nostra ricerca di sant’Emidio e magari vorreste anche partecipare anche voi. A questo punto comincerete anche a chiedervi come si fa a riconoscere sant’Emidio?
L’iconografia di sant’Emidio è duplice, a seconda che egli sia raffigurato come patrono di Ascoli o come protettore contro i terremoti. Il primo modello iconografico è stato elaborato nel medioevo e presenta il santo come un giovane vescovo e martire.

Coll. privata
Che è giovane lo si capisce dai lineamenti; che è vescovo ce lo indica l’abbigliamento (piviale, mitria e bastone pastorale); che è un martire ce lo dice il ramo di palma sorretto dal santo stesso o da un angioletto assistente; infine la qualifica di patrono cittadino è simboleggiata dalla miniatura della città di Ascoli posta ai piedi del santo o tra le sue braccia.
Nella prima metà del Settecento si afferma un secondo modo di raffigurare sant’Emidio come protettore contro il terremoto: il vecchio modello iconografico si arricchisce di dettagli che alludono al terremoto e all’azione protettrice del santo.

Ascoli P.

Anghiari

Lanciano
Ora sant’Emidio è raffigurato in atto di sostenere un edificio che sta per crollare o di
stendere la mano a protezione di una città, un gruppo di persone o un edificio; di intercedere presso Dio o la Madonna a favore di una comunità minacciata dal terremoto o mentre sorregge una città in miniatura.

Barcellona

Puerto Rico
Nella penisola iberica e nel Sudamerica si afferma invece una variante iconografica esclusivamente tipica di quelle terre, in cui sant’Emidio è rappresentato mentre, dal cielo, benedice la terra e il mare agitati dal terremoto e dal maremoto. E’ una raffigurazione che probabilmente allude alle circostanze del terremoto di Lisbona del 1 novembre 1755 (in seguito al quale la devozione per sant’Emidio cominciò a diffondersi in ambito internazionale). Questo fortissimo terremoto fu infatti seguito anche da un notevole maremoto.