Patrono di Ascoli Piceno

Il santo patrono di una comunità è quello che la protegge da qualsiasi pericolo possa minacciarla: guerra, malattie, fenomeni naturali e così via. Spesso il patrono è un santo locale, il cui culto è limitato al territorio di competenza e sconosciuto o pressappoco al di fuori di esso.
Il caso di sant’Emidio rientra a pieno titolo in questa categoria. Per secoli la devozione per questo santo è rimasta circoscritta al territorio della diocesi di Ascoli Piceno (di cui è patrono) e alla devozione privata di quanti, pur essendo originari di questo territorio, si si trovavano a risiedere altrove, per periodi più o meno lunghi.

La diocesi di Ascoli Piceno prima del 1965 (P. Sella, Rationes Decimarum Italiae, Marchia, Città del Vaticano, 1950)

In altre parole, insomma,  per molti secoli solo gli abitanti della città e diocesi di Ascoli hanno rivolto le loro preghiere a sant’Emidio invocandone la protezione in ogni genere di circostanze (magari anche in caso di terremoti) ma senza attribuirgli alcuna specifica competenza in materia sismica. Nel 1703, però, è successo qualcosa di nuovo…

Ripetiamolo a chiare lettere: prima del 1703 non c’è traccia di uno specifico culto tributato a sant’Emidio in qualità di protettore contro i terremoti.