Dal capitolo XXVI e ultimo della Vita di sant’Emidio di Paolo Antonio Appiani SJ (edizione di Roma, 1702). «Esercizio d’atti divoti in onore di sant’Emidio:
I. Accasandosi alcun di voi e avendo prole, farete mettere nel battesimo al primogenito il nome di sant’Emidio, perché non manchi mai nella famiglia.»
Infatti, così come «si pone a’ figliuoli il nome laudabile di Ventidio e Giudacilio, e simiglianti concittadini idolatri [pagani, ndc] di chiaro grido, per animarli a conquistarsi la gloria umana”, a maggior ragione converrebbe dare ai propri figli il nome di Emidio «che può istradarli coll’imitazione della sua santità a conquistare la gloria divina».