
Madonna del Castagno
(Abbadia San Salvatore)
Abbadia San Salvatore, storica cittadina sul Monte Amiata (Toscana), è una di quelle località dove la festa di sant’Emidio si celebra in una data diversa da quella canonica del 5 agosto, per perpetuare la memoria di quel particolare terremoto a seguito del quale la comunità in questione ha adottato il culto emidiano.
Il terremoto che ha indotto i badenghi a diventare devoti di sant’Emidio deve ancora essere inserito ufficialmente nella storia sismica di Abbadia San Salvatore (ma lo sarà ben presto, in occasione della prossima revisione del catalogo sismico nazionale). Si tratta infatti di un evento che fino a pochi anni fa era sconosciuto alla sismologia storica e che è stato riscoperto di recente, grazie agli studi sulla diffusione del culto di sant’Emidio e soprattutto grazie al diarista senese Anton Francesco Bandini, che nel 1815 ce ne ha lasciato alcune preziose notizie “in diretta”.
«13 [gennaio] del 1815 […] L’espresso che jeri sera il signor Governatore e Luogotenente Bianchi ricevé al teatro, dall’Abbadia S. Salvatore, gli recò l’infausta nuova, che colà erano dei giorni che vi si sentivano delle scosse del terremuoto, ma quella del mercoledì notte 11 stante alle ore 12 in punto fu così accessiva [sic] che fece cadere delle fabbriche, camini ed i merli della torre, onde non ne seguì mortalità mediante che la gente si era ritirata alla campagna; a Piancastagnaio pure hanno fatto dei mali, si sentì a Siena quella delle ore 12 della mezzanotte, a S. Quirico assai, ed in altri luoghi circonvicini.»
I giornali dell’epoca ci informano che ad Abbadia San Salvatore lievi e intermittenti scosse avevano cominciato a farsi sentire già nel 1814 e nei primi giorni di gennaio 1815. Il forte terremoto avvenuto la notte tra l’11 e il 12 gennaio fu seguito da molte repliche minori che continuarono almeno fino ai primi di febbraio. In questo periodo si osservarono nel territorio badengo anche inquietanti fenomeni quali «sparizione di vigne, alberi, terreno, [formazione di] sorgenti d’acque vive in copia, la notte si vedono assai scintille di fuoco, e rumori sotterranei, mugiti, e scosse». Intanto la popolazione «di 2300 e più persone, nel colmo dell’inverno, in un clima di per se stesso rigido, ed in un terreno attualmente coperto di neve, che di giorno in giorno va sempre crescendo» si trovava costretta a pernottare «sotto capanne e baracche all’aperta campagna».
In questo clima di stenti, apprensione e sconcerto, la comunità di Abbadia San Salvatore riaffermò la sua fiducia nel futuro decidendo di invocare la protezione di sant’Emidio mediante l’istituzione di un voto perpetuo. La devozione per il santo ascolano, rinsaldata dall’esperienza di un successivo forte terremoto nel 1926, non si è più estinta nella località amiatina. La celebrazione del voto è oggi fissata nella prima domenica dopo l’Epifania. A 199 anni dal terremoto del 1815, il voto di Abbadia San Salvatore si rinnova oggi, domenica 12 gennaio 2014.