26 ottobre 2012. Stanotte c’è stato un terremoto di un certo rilievo nell’area del Massiccio del Pollino, al confine tra Basilicata e Calabria.
La sismicità storica del versante calabrese del Massiccio del Pollino è decisamente più moderata di quella della Basilicata e della Calabria centro-meridionale, ma non trascurabile. In passato si ha notizia di altri terremoti di entità simile a quello di stanotte (1559, 1693, 1708, 1894); inoltre da circa due anni è in corso un’attività sismica che ha fatto registrare alcune migliaia di eventi di scarsa energia.
E proprio nel Pollino si trovano due delle quindici località calabresi in cui finora abbiamo trovato traccia della devozione per sant’Emidio: Laìno Borgo e Papasìdero.
L’introduzione del culto emidiano a Laìno Borgo avvenne dopo il terremoto lucano del 1857, evento di origine esterna al Pollino e ben più devastante di quello avvenuto stanotte. Prima di scoprire la presenza del culto di sant’Emidio non si disponeva di alcuna testimonianza di effetti del terremoto del 1857 a Laìno Borgo. Sembra invece che esso danneggiasse una chiesetta dedicata a sant’Onofrio e che oggi invece è nota sotto il titolo dei Santi Onofrio ed Emidio. L’edificio sacro ospita una statua del patrono di Ascoli e si affaccia su una piazzetta essa pure dedicata a sant’Emidio.
Per quanto riguarda Papasìdero, invece, al momento sappiamo solo che una statua di sant’Emidio è conservata nel locale santuario della Madonna di Costantinopoli. Nei prossimi giorni ci ripromettiamo di avviare una ricerca più approfondita per tentare di appurare la data di introduzione del culto emidiano in questa località.
Bibliografia